Muoversi con i mezzi di mobilità elettrica significa fare una scelta sostenibile, aiutare le nostre città alla trasformazione green. Purtroppo però ci sono delle notizie false che circolano sul web e che disincentivano le persone ad acquistare i mezzi elettrici basandosi su dati non veritieri. In questo articolo cerchiamo di sfatare le bufale sulla mobilità elettrica una volta per tutte.

1) Con i mezzi elettrici non vai lontano

Partiamo dal primo motivo che spesso disincentiva le persone ad acquistare un auto o uno scooter elettrico. Spesso si pensa infatti che, se da un lato i mezzi elettrici siano comodi per muoversi in città, la carica della batteria non sia sufficiente per le lunghe tratte. La tecnologia invece ha fatto passi da gigante e oggi i mezzi di mobilità sostenibile permettono di percorrere davvero tanti chilometri con una ricarica. Le auto “urbane” si attestano intorno ai 300 km ma le vetture dei segmenti superiori, fanno decisamente meglio. Tesla per esempio ha da poco battuto il record dei 600 km di autonomia con Model S.

2) Per la ricarica serve molto tempo

In generale i tempi di ricarica della batteria dell'auto dipendono dalla potenza della colonnina e possono arrivare a circa 15/20 minuti con quelle Ultra Fast. Inoltre, per ricaricare un auto bisogna avere una postazione (domestica oppure quelle delle aree pubbliche). Per gli e-scooter invece la ricarica è più semplice perché molti modelli hanno la batteria rimovibile che è quindi possibile ricaricare comodamente a casa. Lo stesso discorso vale per il monopattino elettrico o gli hoverboard, con i quali poche ore di ricarica sono sufficienti per fare il pieno. L'innovazione tecnologica sta andando proprio in questa direzione: rendere la ricarica dei mezzi eco-sostenibili più efficiente e migliore possibile.

3) Rischio di non trovare punti di ricarica lungo la strada

Mentre le stazioni di servizio stanno gradualmente riducendosi, i punti di ricarica elettrica prolificano e l’Italia è uno dei Paesi con la maggior densità di punti di ricarica: i dati del 2020 ci dicono che c'è un punto di ricarica ogni 5 vetture elettriche/ibride. Sicuramente è importante avere una rete più capillare: sappiamo però che le istituzioni e le aziende lavorano sodo per rafforzare l’infrastruttura di ricarica.

4) I mezzi elettrici costano di più

Anche questa è una bufala che spesso ci spinge all'acquisto di un mezzo benzina o diesel, e forse per i primi modelli era anche vero ma oggi i prezzi sono decisamente più competitivi. Inoltre il mondo della politica a livello globale così come cittadini e istituzioni, sono sempre più attenti alla rivoluzione verde e, grazie a questo, sono in crescita gli incentivi statali a favore della mobilità sostenibile. Bisogna anche considerare (quando si sceglie di acquistare un nuovo mezzo) che i costi di alimentazione, manutenzione e gestione dei veicoli elettrici sono minori. Per esempio, il bollo, per un auto elettrica è gratuito per i primi 5 anni. Si stima che il risparmio complessivo dei consumi può arrivare a circa 12 mila euro in dieci anni.

5) I mezzi elettrici inquinano più dei diesel

La mobilità elettrica è la migliore soluzione al problema dell'inquinamento dell'aria e questo mette tutti d'accordo. Però è argomento di discussione l'inquinamento causato conseguentemente ai veicoli elettrici, cioè alla maggiore produzione di energia elettrica necessaria per ricaricare i mezzi. Produrre energia elettrica infatti inquina l'ambiente perchè le nostre centrali utilizzano sopratutto le fonti fossili cioè per produrre energia vengono bruciati combustibili che inquinano l'aria. Tuttavia anche questo dibattito è facilmente risolvibile se si pensa che sono in aumento le energie rinnovabili e gli investimenti per produrre energia elettrica in modo più pulito, anche nel nostro Paese.

Abbiamo quindi smentito 5 bufale sulla mobilità elettrica sperando di averti convertito e magari spinto ad una scelta più consapevole quando ti muovi in città. Ricordati che per i tuoi spostamenti non importa con quale mezzo elettrico ti muovi, alla tua sicurezza ci pensiamo noi!
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